Le speranze di Pešek sono rivolte alla finale mondiale. Anche le stelle del motociclismo ceco si rivolgono all’Italia per chiedere consigli

Lukáš Pešek, vincitore di due gare del campionato mondiale di motociclismo su strada, si dedica ora alla formazione di giovani talenti. Roman Durdis, 12 anni, e Nikolas Giesler, 16 anni, attendono la finale mondiale della categoria MiniGP a fine novembre.

A Valencia, in Spagna, i giovani avranno un assaggio del mondo d’élite della MotoGP, poiché la loro gara si svolge come parte del pre-programma per l’ultimo fine settimana di gara del campionato del mondo.

Oltre alle due speranze ceche, al via con i colori della squadra di Pešk apparirà anche il 13enne ungherese Lukács Tamas.

“Tre corridori in finale, per noi è quasi un miracolo. E’ una cosa che forse non accadrà mai più. Sono estremamente felice, non ce lo saremmo nemmeno sognato”, esulta Pešek prima della gara che si svolgerà luogo la settimana prima del Gran Premio di Valencia.

Gli alunni di Peš avranno così l’opportunità di vivere l’atmosfera di una grande corsa. “È fantastico che tutto sia organizzato da Dorna, quindi i concorrenti riceveranno un casco, una tuta, una moto e tutto sarà pronto chiavi in ​​mano”, spiega uno dei tre vincitori cechi della gara del Campionato del mondo.

L’anno scorso Durdis finì ottavo nella classe MiniGP inferiore. Anche quest’anno il pilota dell’ormai più potente moto Ohvale GP-2 190cc sarà tra i piloti più giovani al via. “Vorrei attaccare il podio”, dichiara il giovane ceco, per il quale sarà un vantaggio conoscere già il circuito spagnolo.

“Anche quest’anno dovrebbe essere lo stesso, ma i cambiamenti sono abbastanza frequenti, quindi vedremo sul posto. Comunque, anche se la pista fosse diversa, sarebbe uguale per tutti”, continua Pešek, che ha 136 partenze in tutte le categorie del campionato mondiale.

Per Giesler, la gara di Valencia sarà il momento clou finora e la fine immaginaria della sua carriera nella categoria MiniGP. “Spero di finire nel miglior modo possibile. La top 15 è un obiettivo davvero secondario”, ha detto il pilota.

Pešek ha attirato l’attenzione delle associazioni motociclistiche straniere grazie ai successi dei suoi reparti. “Sono stato contattato dalla Federazione Italiana per far parte del loro programma per giovani corridori come allenatore, il che è un grande onore per me”, ha detto l’ex corridore 37enne.

“D’altra parte per me è problematico andare in Italia ad allenarmi, perché non ho molto tempo. Ma siamo in contatto e condividiamo conoscenze. Grazie a questo ho una visione d’insieme e so che stiamo facendo un buon lavoro, perché gli italiani si allenano in modo molto simile”, ha spiegato Pešek.

Per il praghese è anche una grande motivazione vedere il graduale miglioramento del giovane Durdis, che considera probabilmente il più grande talento che abbia mai conosciuto nella Repubblica Ceca. “Lo abbiamo intenzionalmente spostato avanti di un anno, perché volevamo vederlo su una moto più grande. Ha fatto enormi progressi nella tecnica, nella guida, e penso che sia migliorato anche mentalmente”, dice Pešek.

Celio Bruno

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