FT: “La vittoria di Wilders è un monito per l’Europa”

Il giornale economico britannico Financial Times descrive la vittoria elettorale di Geert Wilders come un “terremoto politico” e un “avvertimento per l’Europa”. Sebbene il giornale non si aspetti che il progetto di Wilders di indire un referendum sull’uscita dei Paesi Bassi dall’UE diventi realtà nel prossimo futuro, ritiene che L’Aia “diventerà ancora una volta un ostacolo all’aumento del bilancio europeo, all’indebitamento comune e all’espansione. Le elezioni evidenziano inoltre che “la migrazione è un tema importante nelle campagne elettorali mentre l’Europa è alle prese con un gran numero di migranti, richiedenti asilo e rifugiati provenienti dall’Ucraina”.

Financial Times (FT) conclude che Wilders ha adottato un “tono più morbido” ed è apparentemente disposto a collaborare con altri partiti. D’altro canto il FT tiene conto del fatto che Wilders non ha mai rinunciato alle sue posizioni anti-islamiche incostituzionali. “La vittoria di Wilders è tanto più scioccante perché, a differenza di Giorgia Meloni in Italia e Marine Le Pen in Francia, Wilders non ha moderato le sue opinioni estremiste durante i suoi vent’anni in Parlamento”, ha detto il FT.

Secondo il FT, la vittoria di Wilders è “in parte colpa” del VVD, che ha fatto dell’immigrazione un tema elettorale e ha aperto le porte a una coalizione con il PVV, dopo la quale gli elettori hanno facilitato il “passaggio” di Wilders. Secondo l’autorevole quotidiano, “i partiti mainstream dovranno trovare un modo credibile per rispondere alle preoccupazioni degli elettori sull’immigrazione”, altrimenti il ​​centro politico “cederà il passo agli estremisti”. Nei Paesi Bassi, ma anche nel resto d’Europa.

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Il giornale francese Il mondo ritiene, a differenza del FT, che Wilders abbia il suo punto di vista moderato per ottenere la vittoria. Il giornale meraviglie ciò significa che nessun leader europeo si è congratulato con Wilders per la sua vittoria. Fatta eccezione per il primo ministro ungherese di estrema destra Viktor Orbán, un paria all’interno dell’UE. Gli altri leader europei rifiutano la destra radicale? Oppure “sono semplicemente cauti quando Wilders non è ancora sicuro di poter formare una coalizione?”

Le Monde elenca tutti i politici europei radicali o di estrema destra che hanno voluto congratularsi con Wilders: Matteo Salvini in Italia, il leader del partito spagnolo Vox Santiago Abscal e il leader belga del Vlaams Belang Tom Van Grieken. Anche l’avversaria francese di destra Marine Le Pen ha affermato che la vittoria del suo “alleato” Wilders dimostra “che sempre più paesi all’interno dell’Unione europea si oppongono al suo funzionamento e hanno bisogno di controllare l’immigrazione”.

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Carlita Gallo

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