Una rara “super luna blu” visibile nella notte tra mercoledì e giovedì

VENEZIA: Vittima dello sciopero di Hollywood, l’80esima Mostra del Cinema di Venezia si è aperta mercoledì sera senza stelle né lustrini, con un film italiano che ha sostituito in breve tempo la produzione americana inizialmente prevista.

È stato il presidente della giuria Damien Chazelle, i cui film “La La Land” (2016) e “First Man” (2018) hanno aperto in pompa magna il festival, a dare ufficialmente il via, pur essendo egli stesso un fervente sostenitore dello sciopero, tema su sulla bocca di tutti a Venezia.

“Ogni opera d’arte ha un valore in sé e non si accontenta soltanto – una parola molto di moda a Hollywood in questo momento – di alimentare una pipa”, ha affermato in conferenza stampa il cineasta, che ha sfoggiato una maglietta a sostegno di il movimento. “L’arte viene prima del contenuto”, ha insistito.

La Mostra è il primo grande festival mondiale a subire il peso dello sciopero degli sceneggiatori americani, a cui si aggiungono gli attori, che chiedono una migliore remunerazione e il controllo dell’intelligenza artificiale.

Il loro potente sindacato, SAG-AFTRA, vieta ai suoi membri di filmare ma anche di partecipare alla promozione dei film.

Così, la nuova beniamina di Hollywood Zendaya avrebbe dovuto inaugurare la Mostra con “Challengers” di Luca Guadagnino ma il movimento sociale americano ha deciso diversamente.

Il film fu sostituito da una produzione italiana, “Comandante”, su un episodio sconosciuto dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale.

Privata delle sue star americane, la cerimonia di apertura al cinema palazzo del Lido si è dovuta accontentare di un tappeto rosso molto italo-italiano, ma è stata toccata da un momento di grazia quando Charlotte Rampling ha consegnato un Leone d’oro d’onore alla cineasta italiana Liliana Cavani, autore del sulfureo “Portier de nuit”.

In un commovente omaggio al regista novantenne, l’attrice britannica, che in questo film uscito nel 1974 interpretava una sopravvissuta ai campi di concentramento in relazione con il suo ex aguzzino, ha ricordato come Cavani, attraverso questo “elettroshock”, aveva “esplorato i recessi più oscuri dell’animo umano”.

Liliana Cavani, commossa, ha approfittato della sua tribuna per chiedere più “equilibrio” tra uomini e donne nel cinema. “Ci sono donne, sceneggiatrici, registe, che lavorano bene quanto gli uomini”, sorride.

Giovedì, “Ferrari” di Michael Mann sarà uno degli eventi del concorso. Questo film biografico sul fondatore del marchio beneficia di un’esenzione che consente la presenza del suo protagonista Adam Driver.

Bisognerà invece fare a meno di Bradley Cooper, in corsa sia come regista che come attore per “Maestro”, film biografico del compositore americano Leonard Bernstein.

In corsa anche per il Leone d’Oro, vinto lo scorso anno dalla documentarista Laura Poitras (“Tutta la bellezza e il sangue versato”), David Fincher e Sofia Coppola.

L’uomo e l’artista»
Questa edizione si distingue anche per il ritorno di cineasti implicati in casi di violenza sessuale, che contestano.

Tra questi, Roman Polanski, 90 anni, vive in Europa al sicuro dalla giustizia americana, da cui fugge da più di 40 anni dopo una condanna per rapporti sessuali illegali con una minorenne.

Persona non grata a Hollywood, il regista di “Rosemary’s baby” ha visto cambiare la sua situazione in Francia dopo le polemiche sul César alla regia ottenuto nel 2020, quando fu preso di mira da nuove accuse di violenza sessuale.

Oggi è considerato da gran parte della professione come uno dei simboli di una certa impunità. La Mostra lo mette in risalto con “The Palace”, presentato fuori concorso. Polanski però non ha intenzione di venire a Venezia.

Woody Allen, ha visto quasi l’intero settore voltargli le spalle dopo le accuse di violenza sessuale nei confronti della figlia adottiva, che lui nega e per le quali non è stata avviata alcuna indagine. Presenterà fuori concorso il suo cinquantesimo film, “Coup de chance”, girato a Parigi con attori francesi.

“Bisogna comunque fare una distinzione tra l’uomo e l’artista. La storia dell’arte è piena di artisti che furono criminali eppure continuiamo ad ammirare le loro opere”, ha detto il regista. della Mostra, Alberto Barbera, intervistato dall’AFP.

La selezione di 23 film comprende cinque donne per 19 uomini in corsa per il Leone d’Oro, assegnato lo scorso 9 settembre e che negli ultimi tre anni è stato vinto da registe donne.

Elma Violante

Difensore della musica freelance. Pioniere del cibo. Premiato evangelista zombi. Analista.

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