Arrestato il famigerato boss della mafia italiana dopo aver lavorato come pizzaiolo per 16 anni

Edgardo Greco, legato alla ‘Ndrangheta calabrese, fu condannato in contumacia nel 1991 per il duplice omicidio dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo. Secondo i documenti del tribunale, li avrebbe uccisi con sbarre di ferro e avrebbe sciolto i loro corpi nell’acido.

Greco è riuscito a eludere la polizia italiana dopo la sua condanna.

Nicola Gratteri, il procuratore antimafia che ha condotto le indagini come capo della procura di Catanzaro in Calabria, ha definito Greco un “pericoloso latitante”.

Greco è stato anche condannato per aver tentato di uccidere diverse guardie carcerarie, guadagnandosi il soprannome di “Killer della prigione”.

Grateri ha iniziato ad avvicinarsi a Greco dopo che il “maestro pizzaiolo” è stato citato in un articolo del quotidiano francese Le Progrès, che il ristorante ha pubblicato sul suo sito ufficiale. Facebook pagina.

La polizia calabrese ha affermato che Greco pubblicava regolarmente messaggi sui social media sotto falso nome.

Il giornalista e autore Roberto Saviano, che ha vissuto sotto protezione della polizia sin dalla pubblicazione del suo libro “Gomorra” nel 2006, ha detto alla CNN che è normale che i boss della mafia cerchino attenzione.

“È tipico. Guarda El Chapo, che mentre lavorava voleva incontrare Sean Penn che voleva fare un film su di lui. E Al Capone voleva andare sul set di Scarface”, ha detto Saviano.

La polizia antimafia italiana ha affermato che quattro alti capi sono rimasti in libertà e molti altri erano in fuga.

Pasquale Bonavota (48) è latitante dal 2018 e condannato per reati di mafia legati alla ‘Ndrangetta calabrese, Giovanni Motisi (64), membro di Cosa Nostra siciliana, è latitante dal 1998, quando fu condannato. Omicidi e associazione mafiosa in Sicilia.

Renato Cinquegranella, della Camera napoletana (73), è latitante dal 2002, dopo essere stato condannato per omicidio, possesso di armi ed estorsione, e Attilio Kubedu (75) è latitante dal 1997. È stato riconosciuto colpevole di molteplici accuse di sequestro di persona ed è considerato uno dei latitanti più pericolosi d’Italia.

Jolanda Dellucci

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