Società di consulenza e laboratorio di analisi coinvolta in una grave frode alimentare in Italia

11 arresti – Decine di avvelenamenti da nitrati e istamina nel tonno.

Decine di pazienti affetti da intossicazione alimentare in tutta Italia in seguito al consumo di tonno, 11 ordinanze di custodia cautelare, di cui 5 in carcere e 6 ai domiciliari, sette inibitorie e la confisca di 5,2 milioni di euro, sono la storia di una grave frode alimentare in piscicoltura. Bisceglie in provincia di Bat, con il quale ha collaborato in frode con una società di consulenza e con un laboratorio di analisi alimentari di Avellino.

Secondo l’indagine condotta dalle autorità italiane, le vittime presentavano sintomi di intossicazione quando consumavano tonno pinna gialla, ma si sono verificate anche intossicazioni più gravi che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva. Al tonno erano stati aggiunti nitrati e nitriti. Le accuse riguardano la costituzione di un’organizzazione criminale finalizzata, tra l’altro, alla falsificazione di sostanze nutritive, alle frodi e alla contraffazione inerenti la produzione e la commercializzazione dei prodotti della pesca sull’intero territorio nazionale.

L’indagine è iniziata nel giugno 2021 a seguito di un’intossicazione alimentare subita da 10 persone in diverse province del territorio nazionale dopo aver mangiato tonno pinna gialla. Tra i casi ci sono quelli di un’intera famiglia di Pezze di Greco di Fasano (Brindesi), finita in ospedale.

Il prodotto ittico, prima di essere messo in commercio, era stato scongelato e adulterato con sostanze illecite, tra cui nitriti e nitrati, per migliorarne l’aspetto e il colore, ma che lo rendevano dannoso per la salute dei consumatori. Gli indagati avrebbero inoltre commercializzato ingenti quantità di salmone congelato, venduto fresco, nonché preparati di pesce lavorati da un’altra loro azienda a partire da prodotti ittici scaduti e, in un caso, anche una partita di tonno in stato di deterioramento e pericoloso per la salute perché è contaminato da alti livelli di istamina.

Alcuni sospettati avrebbero inoltre falsificato i certificati emessi da altri laboratori accreditati per non rivelare la presenza di nitriti e nitrati e per abbassare i prezzi dei sali ascorbici.

Segnalazioni di istamina o alti livelli di acido ascorbico nel tonno sono state segnalate decine di volte nelle notifiche al portale del Sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (RASFF) della Commissione europea finora quest’anno. Gli avvertimenti includono otto persone ammalate in Italia a luglio e 46 casi in Spagna a maggio.

Mariano Conti

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