La proposta che il fulcro di Frans Timmermans – il Nature Restoration Act – ha dovuto respingere. fallito questo pomeriggio al Parlamento europeo. Ciò significa che la sconfitta politica del commissario europeo non si è concretizzata. Questa legge è stata ora approvata, ma non è ancora chiaro come verrà truccata.
Il Parlamento deve ora determinare la sua posizione negoziale su una legge finale, su cui voteranno i parlamentari. In tal senso sono stati presentati decine di emendamenti al disegno di legge. Dopo mesi di litigi, oggi è stato il D-Day per Frans Timmermans: il Parlamento europeo ha votato la “sua” legge sul ripristino della natura. I coltivatori di trattori e l’attivista per il clima Greta Thunberg si erano già riuniti ieri a Strasburgo per il voto decisivo.
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Il Parlamento ha respinto di misura una mozione del PPE democristiano per eliminare completamente la legge. Di conseguenza, la legge può ora essere approvata e possono iniziare i negoziati con gli Stati membri su questa interpretazione, afferma il giornalista dell’UE Stefan de Vries. Potrebbero volerci mesi, ma potrebbe anche andare più veloce. In ogni caso, il parlamento ha determinato la sua posizione, contro la volontà di un blocco conservatore. Questa negli ultimi mesi ha cercato di fermare la legge perché potrebbe mettere in pericolo l’agricoltura e la pesca in Europa.
Tira un sospiro di sollievo
Ecco perché il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, la mente dietro la legge, può tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, il rapporto di voto di 300 contro 322 mostra quanto sia diventato diviso il parlamento negli ultimi mesi, afferma De Vries. “Sembra che con la presa di posizione contro questa legge, soprattutto i partiti conservatori abbiano già lanciato la campagna per le elezioni europee. L’EVP è accusato di non riconoscere l’importanza di questa legge.
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Paesi Bassi, Polonia, Italia, Finlandia e Svezia hanno votato contro la legge il mese scorso. Ora il Parlamento europeo rinegozierà con gli Stati membri. Ciò può ancora comportare i necessari compromessi. Anche se una posizione olandese completamente nuova non è molto probabile, dato lo status provvisorio del gabinetto. “I Paesi Bassi possono votare contro, ma se gli altri Stati membri approvano la legge, passerà comunque”.
Pietra miliare
Il timore degli olandesi è che ora seguiranno molti processi e il Paese sarà ancora più paralizzato, dice De Vries. L’elevata densità di popolazione, in particolare, comporta problemi e sfide molto specifici. Di ciò si è tenuto conto nella legge, che non è ancora definitiva. Per la Commissione europea – così vicina alle vacanze estive – si tratta comunque di un passo molto importante. “E probabilmente anche per il recupero della natura europea”.
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