Perché è stata affondata una nave piena di spie italiane e israeliane?

La storia della nave che si è ribaltata sul Lago Maggiore a fine maggio ricorda la trama di un romanzo di spionaggio.

Un gruppo di turisti è salito a bordo di una barca su un bellissimo lago ai piedi delle Alpi. Un’idilliaca giornata di vacanza è stata interrotta da un’improvvisa tempesta che ha rovesciato la barca e in cui hanno perso la vita quattro passeggeri. Il resto dell’equipaggio è riuscito a salvarsi e nuotare fino a riva. Tuttavia, nei giorni successivi alla tragedia, le autorità hanno tentato di risalire alle prenotazioni alberghiere degli sfortunati turisti, rivelando che quasi tutti i passeggeri lavoravano per i servizi segreti italiani e israeliani.

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A una settimana dall’incidente in cui il lago ha inghiottito una nave di 16 metri, crescono le speculazioni sugli affari che queste persone hanno raccolto nel nord Italia, scrive “The Keeper”.

La polizia inquirente ha precedentemente confermato che dei 21 passeggeri a bordo, otto erano impiegati (in corso o in pensione) dai servizi segreti italiani, mentre i restanti tredici erano legati al Mossad israeliano.

Tra le vittime c’erano Claudio Alonzi (62) e Tiziana Barnobi (53) che lavoravano nel servizio italiano, Simoni Erez (50) che è un agente del Mossad in pensione e Anna Bozhkova (di origine russa) che guidava la nave con il marito Claudia Carminati . , contro il quale è indagato e i cui media parlano fluentemente bulgaro e francese oltre che italiano.

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Come scrive “The Guardian”, Carminati e Božkova (che, si fa notare, non sapevano nuotare) gestivano la compagnia “Ljubavno jezero” che offriva un servizio di “crociera e colazione” sulla nave affondata, che altrimenti aveva una capacità di soli 15 passeggeri. .

Si dice che sulla nave, registrata nei Paesi Bassi, si sia svolta una festa di compleanno.

Le autorità stanno attualmente indagando solo sullo skipper Carminati e sul suo ruolo nell’incidente, ma non sul motivo per cui le spie si sono riunite.

I media italiani hanno ipotizzato, tra l’altro, che il gruppo si sia riunito per affari, in modo che i membri dell’equipaggio potessero scambiarsi informazioni e documenti, e che si siano fermati qualche giorno in più per riposare dopo che “gli israeliani hanno perso il volo”, riporta il quotidiano britannico .

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Il Corriere della Sera italiano ha ipotizzato che gli agenti si fossero riuniti per spiare gli oligarchi russi che avrebbero acquistato ville e hotel nelle vicinanze tramite conti bancari svizzeri. Secondo un’altra teoria, gli agenti israeliani avrebbero cercato di raccogliere informazioni sui collegamenti di aziende iraniane e italiane nella zona industriale lombarda.

Come rivela il quotidiano italiano, non sono riusciti a trovare lo skipper Claudio Carminato in nessun catasto, né in Italia né in nessun altro Paese “dove potesse parlare francese e bulgaro”.

Gli agenti sopravvissuti alla tragedia se ne andarono il giorno successivo. Due business jet sono stati portati d’urgenza da Israele a Milano, e non si sa dove abbiano soggiornato i turisti-spia, in quanto non vi è traccia di prenotazioni di alloggi.

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La censura del governo israeliano ha bloccato brevemente i rapporti sull’identità dell’agente in pensione del Mossad ucciso, ma in seguito ha confermato la sua morte senza nominarlo.

I servizi segreti israeliani hanno salutato un collega in pensione, dicendo che aveva dedicato la sua vita alla sicurezza di questo Paese.

“Il Mossad ha perso un caro amico, un lavoratore leale e professionale che ha dedicato la sua vita alla sicurezza dello Stato di Israele, anche dopo il suo pensionamento. Piangiamo la sua perdita e condividiamo il suo dolore con la sua famiglia”, si legge nella nota. . di RT Balcani.

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Jolanda Dellucci

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