“L’umanità stava morendo, i greci stavano guardando.” Questo il titolo di un provocatorio articolo del quotidiano turco Aksam, che cita dichiarazioni di Alexis Tsipras, secondo le quali le forze greche avrebbero cercato di spingere il barcone con i migranti nelle acque territoriali italiane.
Alla fine, riporta la testata turca – nel tentativo di “muovere un dito” contro l’immigrazione – la Grecia non è intervenuta sulla nave dei profughi, nella quale hanno perso la vita 78 persone e 500 sono scomparse, nonostante l’allarme e la richiesta di aiuto del giorno prima, riporta la testata turca.
La Grecia ha respinto la barca
Il capo di SYRIZA, Alexis Tsipras, ha affermato che la guardia costiera greca ha tentato di spingere il peschereccio nelle acque territoriali italiane. Tsipras ha detto che i migranti sopravvissuti all’incidente gli hanno trasmesso le accuse. Ha sottolineato che le autorità dovevano rispondere alle domande su “quali erano i protocolli che hanno permesso alla barca di continuare la sua rotta invece di cercare di salvarli quando hanno visto che più di 700 persone erano su una barca sul punto di affondare”.
Contro di loro sono state lanciate bottiglie d’acqua
Contemporaneamente, prosegue la pubblicazione, si registrano le affermazioni del difensore dei diritti umani Nawal Sufi, che per primo ha annunciato sui social network che la barca era in pericolo. Secondo loro, i rifugiati non hanno rifiutato l’aiuto per non andare in Grecia, come affermato dalle autorità greche. Secondo Sufi, la tragedia potrebbe essere stata causata dal panico quando una barca si è avvicinata per soccorrerli e ha lanciato loro bottiglie d’acqua.
Dopo la tragedia, migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro i greci ei funzionari dell’Unione Europea. Un breve scontro è scoppiato tra manifestanti e polizia davanti al parlamento di Atene, conclude il rapporto.
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