A Porto Cesareo in Puglia, nel sud Italia, l’aria di mare viene venduta in barattoli.
L’idea è nata da uno studente universitario che, seguendo le orme dei napoletani di Spaccanapoli qualche anno fa e lavorando su immagine e packaging, ha pensato bene di creare un piccolo souvenir diverso, economico e originale.
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“L’idea”, spiega Antonio D’Elia, l’ideatore, “è stata ispirata da un’azienda americana che, qualche anno fa, stipava l’aria delle grandi città americane in lattine di metallo” ha detto “La Repubblica”. 
“Ci hanno infatti messo aria, descrivendone l’origine. Allo stesso modo ho reinterpretato l’idea in una versione ovviamente ironica, commemorativa e territoriale. Volevo realizzare un piccolo souvenir che fosse diverso dal solito e che facesse sorridere” ha spiegato lo studente italiano.
Un trucco che era già riuscito a Spakanapoli, tra curiosità, derisione e opinioni divise sulla realtà, con l’aria di Napoli in bottiglia.
Questa volta, però, il tema si arricchisce di ulteriori dettagli.
Esistono infatti tre tipologie di aria vendute a pochi euro.
Questi tipi di aria corrispondono a luoghi simbolo della costa di Porto Cesareo (Le): Il primo tipo di aria è “nanzi la turre”, cioè davanti alla torre, il punto panoramico della torre di San Tommaso in Torre Lapillo, il secondo tipo è chiamato “la sapunara” dal nome dello storico torrente di Torre Lapillo e il terzo tipo di vento è chiamato “ientu ti tramuntana”, cioè il vento “tramontana”, come quello che rende cristallino il Mar Ionio chiaro.
Barattoli pieni di fantasia e divertimento sono venduti in alcuni bar del resort per pochi euro. I turisti li comprano facilmente, visto il prezzo basso, al posto di una cartolina.
Scelgono di prendere un pezzo di immaginazione e aria fresca dalla loro vacanza.
Ma cosa c’è veramente dentro?
Antonio, l’ideatore, scoppia a ridere e dichiara: “Ogni vasetto, dopo essere stato confezionato, riceve un suo particolare aroma, un metodo che resta top secret come le grandi aziende”.
