Italia data fino al 30 aprile in modo che la tecnologia americana IA aperta gestione dei dati degli utensili personalizzati Intelligenza artificiale ChatGPT alle normative italiane, avendone bloccato l’utilizzo in tutto il Paese.
Il garante italiano per la protezione dei dati ha anche chiesto di presentare un sistema di verifica dell’età in grado di impedire l’accesso ai minori di 13 anni e il cui funzionamento deve essere in vigore entro il 30 settembre 2023.
Allo stesso modo, Open AI deve iniziare prima del 15 maggio campagna mediatica informare le persone sull’uso che fa dei loro dati personali al fine di addestrare algoritmi e migliorare le prestazioni dei suoi servizi.
Per quanto riguarda la gestione dei dati personali, la società deve consentire un sito Web facilmente accessibile in cui spiega l’archiviazione, l’elaborazione e il trattamento delle informazioni che raccoglie dai suoi utenti.
Allo stesso modo, questo protocollo dovrà essere mostrato alle persone che si registrano dall’Italia, che dovranno accettarlo prima di utilizzare il servizio, mentre coloro che si sono già registrati dovranno farlo alla riattivazione.
Il 31 marzo le autorità italiane hanno ordinato il blocco “con effetto immediato” dello strumento di Intelligenza Artificiale, accusandola di non rispettare la normativa sulla protezione dei dati dei consumatori.
Il popolare ChatGPT è stato sviluppato dalla società OpenIA negli Stati Uniti, dove anche diverse organizzazioni ne hanno chiesto la sospensione per diffidenza nei confronti di questi esperimenti di intelligenza artificiale.
Secondo l’organizzazione, questo strumento, la più nota delle intelligenze artificiali emergenti, in grado di simulare conversazioni umane, il 20 marzo ha subito una perdita di dati sui suoi utenti e sui dati di pagamento dei suoi abbonati.
Nel suo provvedimento, ha anche evidenziato “la mancanza di informazione degli utenti e di tutti gli interessati da cui OpenAI raccoglie i dati” ma “soprattutto la mancanza di base giuridica che giustifichi la massiccia raccolta e conservazione di dati personali“.
L’uso dell’intelligenza artificiale è sempre più frequente e fiorente e, per questo, l’UNESCO ha esortato i paesi ad applicare “senza indugio” il Global Ethical Framework su questa tecnologia, adottato all’unanimità nel 2021 dai 193 Stati membri. .
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