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prigione
La risposta è probabilmente no. Ciò è in parte dovuto al fatto che l’Italia, come molte democrazie occidentali, è un sistema multipartitico. Per poter governare sarà necessario concludere accordi di coalizione che in genere indeboliranno il proprio profilo politico. Inoltre, resta da vedere quanto sia stabile tale partnership, soprattutto nell’Italia del secondo dopoguerra, dove circa ogni due anni è in vigore un nuovo governo. Il fatto che buffoni politici come l’ex presidente del Consiglio Berlusconi partecipino a questa nuova coalizione non fa aumentare le aspettative.
Inoltre, è comune per la destra (e la sinistra) populista introdursi nelle associazioni sovranazionali esistenti come l’Unione Europea e altre strutture e trattati internazionali. Non che non ci siano critiche giustificabili, è anche un fatto che i paesi oggi sono così integrati in un sistema internazionale che il ritiro radicale di queste associazioni farà più male che bene a un paese.
Forse il motivo principale per cui i novizi politici raramente mantengono le promesse è che chi governa non può evitare di sporcarsi le mani. Dell’opposizione è ancora facile dirlo, ma chi ha la responsabilità di guidare un Paese non ha solo a che fare con le proprie idee politiche, ma anche con la realtà politica. Ciò può significare un forte deterioramento della situazione economica, una crisi geopolitica, una pandemia, flussi di profughi, scandali politici all’interno delle proprie fila. Lo chiami. Governare significa adottare misure dolorose e impopolari quando necessario. Significa prendere decisioni il cui impatto e i cui risultati non sono sempre noti in anticipo.
Inoltre, c’è una caratteristica umana generale per cui la maggior parte delle persone che un tempo detenevano il potere politico trovano difficile rinunciare a quel potere, soprattutto se è dovuto a fallimenti politici. Non per niente gli amministratori tendono a presentare il proprio esito politico come più bello di quanto non sia in realtà. O per raddrizzare cose che sono storte. Una qualità che non è rara nelle fazioni parlamentari dei partiti di governo. L’oblio di Mark Rutte nei confronti di argomenti che non gli sono graditi non è quindi un fenomeno politico raro. Sebbene lo abbia elevato al rango di arte.
Il profitto atteso di Giorgia Meloni non aiuterà il suo Paese. Lo stesso vale, ad esempio, per le recenti conquiste della destra radicale in Svezia. E anche se il BoerBurgerBeweging salirà al potere nei Paesi Bassi (che non voglio chiamare di destra radicale, ma populista), le promesse non saranno sempre reali. Nella migliore delle ipotesi, i novizi se la passano bene (o male) quanto gli incumbent. Quindi attenzione ai profeti politici. Non avrai mai il paradiso in terra, non importa quanto si urlino.
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