Italia: ChatGPT bannato

Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto oggi il n divieto di utilizzare ChatGPT a causa di presunte violazioni dei dati personali, secondo quanto riportato dai giornali italiani.

La decisione è stata presa poiché il Garante “ne ha preso atto mancanza di informazioni sull’utente e tutti gli interessati i cui dati sono raccolti da IA aperta (piattaforma americana gestita da ChatGPT), ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la massiccia raccolta e conservazione di dati personali.

L’Autorità italiana ha quindi disposto “con effetto immediato” la limitazione temporanea del trattamento dei dati utenti italiani. Secondo fonti citate dal Corriere della Sera, l’azienda potrebbe da domani rendere la piattaforma “inaccessibile a chi si è registrato con un indirizzo di posta elettronica italiano”. Se ciò non avviene, la società rischia una multa – fa notare il quotidiano – fino a 20 milioni di euro.

Lo sottolinea anche la stampa italiana l’Autorità italiana si interroga “sull’assenza di sistemi verificare l’età dei minori” (sotto i 13 anni) non essendoci alcun filtro “per verificare l’età degli utenti”, che “espone i minori a risposte del tutto inadeguate al loro livello di sviluppo e di autocoscienza”.

Infine, la stampa italiana ricorda che il 20 marzo l’azienda OpenAI aveva sofferto violazione dei dati relative alle conversazioni degli utenti e alle informazioni sui pagamenti degli abbonati al servizio.

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Mariano Conti

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