Perché la Festa della Liberazione è una giornata controversa per alcuni italiani

Il presidente del Consiglio Meloni non ha molta voglia di partecipare alla Festa della Liberazione. “Sarà la prima volta che festeggia il 25 aprile. Qui in Italia è considerato un partito di sinistra. I suoi sostenitori sono considerati dall’Italia di destra come comunisti, quando in realtà non lo sono”.

Questi stessi sostenitori volevano sbarazzarsi del primo ministro Mussolini, spiega Van Schaik. «Il partito della Meloni ha le sue radici in un partito fondato nel dopoguerra da veterani del regime di Mussolini. «Quindi lei ha problemi con un partito che celebra che Mussolini fu estromesso e alla fine ucciso».

La destra politica è da tempo alle prese con il passato, spiega il corrispondente. Due settimane fa il Paese ha commemorato l’eccidio di massa alle Fosse Ardeatine, alle porte di Roma.

“Il 24 marzo 1944, 335 cittadini romani e prigionieri politici furono assassinati dai tedeschi, che erano diventati improvvisamente occupanti dall’armistizio del 1943 e non una nazione amica. Questo omicidio di massa era una rappresaglia per un attacco dei partigiani contro un’unità di polizia tedesca nel centro di Roma furono uccisi 33 tedeschi e per ogni tedesco 10 italiani che dovettero morire non avevano ucciso soldati tedeschi, ma una manciata di musicisti in pensione”.

Carlita Gallo

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