Tunisia – L’attivista politica algerina Amira Bouraoui è riuscita a fuggire a Parigi all’inizio di febbraio attraverso l’ambasciata francese a Tunisi. A scapito delle già fragili relazioni franco-algerine, l’ambasciatore algerino a Parigi è stato temporaneamente richiamato. Il suo co-avversario Zakaria Hannache (35) è fuggito a Tunisi e ha ottenuto lo status di rifugiato politico a novembre, ma sembra meno felice.
Il co-fondatore algerino di Hirak, il movimento pacifista di base che tre anni fa pose fine al governo Bouteflika, lo aveva raccontato l’anno scorso il quotidiano online algerino Maghreb emergente ha ricevuto un premio in denaro per aver documentato il numero di arresti e prigionieri politici in Algeria. Successivamente è stato arrestato con l’accusa di “propaganda terroristica”, “minazione dell’unità nazionale” e “ricezione di fondi da un’istituzione nazionale o straniera”. L’attivista per i diritti umani è stato interrogato, dopo tre settimane di sciopero della fame, è stato rilasciato su cauzione ed è fuggito a Tunisi ad agosto dopo minacce via internet.
Non è il posto più sicuro, come dimostrano i recenti arresti all’interno dell’opposizione tunisina e il recente ordine del presidente Saied di lasciare il paese a più di 20.000 migranti provenienti dai paesi sub-sahariani. Seguì un tribunale del popolo. Più di duemila migranti sono fuggiti in Italia la scorsa settimana, mietendo almeno trenta vittime dopo un naufragio.
All’inizio di marzo, Hannache è stata condannata a tre anni di carcere in Algeria. Da quando è stato chiamato a comparire, è ricercato dalla brigata antiterrorismo tunisina ed è latitante. Ufficialmente la Tunisia non estrada i rifugiati politici, ma il suo collega dell’opposizione Slimane Bouhafs è già stato rapito a Tunisi e imprigionato in Algeria.
Hannache vuole andare in Francia, ma a differenza del suo connazionale Bouraoui, anche lui non ha la nazionalità francese. Ha lasciato andare Il mondo richiesta di aiuto: “La nuova Algeria”, come aveva promesso il presidente Tebboune dopo la vittoria elettorale del dicembre 2019, è “diventata un cimitero di libertà”. Il governo francese non ha reagito, diffidente nei confronti delle critiche della destra politica e dell’estrema destra durante i prossimi dibattiti parlamentari sulla nuova legge sull’immigrazione e sul piano per la legalizzazione di migliaia di clandestini.
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il Progetto Migranti Scomparsi (OIM): 708