In Italia è in corso un’azione contro ChatGPT per presunte violazioni della protezione dei dati. Lì è già stato istituito un posto di blocco. Anche in Germania ChatGPT di OpenAI è ora preso di mira dalle autorità. E anche in Canada la gente vuole dare un’occhiata più da vicino.
In Germania, ci sono reclami simili a quelli in Italia: ChatGPT potrebbe violare il regolamento generale tedesco sulla protezione dei dati (GDPR), come riporta il Daily Mirror. Nel frattempo, la cosiddetta “AI Taskforce” ha assunto la direzione della conferenza sulla protezione dei dati. Sarebbero inoltre in corso discussioni con i responsabili italiani della protezione dei dati, di cui vorremmo utilizzare anche le informazioni. Finora non ci sono stati reclami ufficiali contro ChatGPT in Germania.
Il commissario federale per la protezione dei dati Ulrich Kelber attualmente presume che un blocco di ChatGPT potrebbe essere concepibile anche in Germania. Tuttavia, il Ministero federale del digitale e dei trasporti aveva rifiutato un simile approccio. In Canada, invece, è già in corso un’indagine a seguito di una denuncia per presunta “raccolta, utilizzo e divulgazione di dati personali senza consenso”.
Ad ogni modo, il punto critico è il database che ChatGPT utilizza per se stesso. Viene ripetutamente criticato il fatto che non sia troppo chiaro per gli estranei da dove provengano tutti i dati trasmessi all’intelligenza artificiale.
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