Mercoledì l’Italia ha ratificato definitivamente i protocolli di adesione alla NATO di Svezia e Finlandia. I due Paesi, storicamente neutrali, hanno finalmente espresso il desiderio di aderire alla Nato dopo l’invasione russa dell’Ucraina.
Un altro passo verso l’adesione. L’Italia ha ratificato mercoledì i protocolli di adesione alla NATO di Svezia e Finlandia. Il Senato italiano ha adottato il testo con 202 voti favorevoli, 13 contrari e due astenuti. Martedì i deputati l’avevano approvata con 398 voti favorevoli, 9 contrari e 20 astenuti.
“Grazie al Parlamento italiano. Oggi è stata approvata l’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO. Per la libertà e la democrazia”, ha accolto su Twitter l’ambasciatore svedese a Roma, Jan Björklund.
Svezia e Finlandia devono ottenere la ratifica dei trenta Stati membri dell’organizzazione per poter beneficiare della protezione dell’articolo 5 della Carta della NATO in caso di attacco. Ciascuno Stato deve quindi sottoporre al proprio Parlamento tali protocolli di adesione. Insieme all’Italia, i due Paesi hanno ora visto ratificare i propri protocolli da 22 Stati membri della NATO. Anche la Francia ha convalidato i protocolli di adesione questa settimana, dopo il voto dell’Assemblea nazionale.
Un paese, tuttavia, minaccia di “congelare” il processo. La Turchia sostiene infatti che i due paesi nordici sono compiacenti con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), che il regime turco considera un’organizzazione terroristica. Sfavorevole in primo luogo alla loro adesione all’Alleanza atlantica, Ankara ha comunque firmato un memorandum d’intesa con Svezia e Finlandia sulla lotta ai movimenti curdi e ai loro sostenitori, condizione imposta dalla Turchia per garantire la ratifica della loro adesione.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha però minacciato ancora una volta a luglio di bloccare il loro ingresso nella Nato, considerando che la Svezia[prend] nessuna parte” nella lotta al terrorismo. In particolare, la Turchia vuole che la Svezia estradi diverse decine di persone che Ankara considera terroristi”.