Conosciuta come La Rossa, come la chiamano gli italiani, ha registrato 173 dischi in diverse lingue e ha tenuto centinaia di concerti in molti paesi del mondo.
Particolarmente apprezzata nel nostro Paese, Milva aveva collaborato con Mikis Theodorakis e Thanos Mikroutsikos. Il frutto della sua collaborazione con quest’ultimo è stato l’album “Volpe d’amore” (1994) con canzoni del compositore in versi italiani, oltre a un brano con testi di Lina Nikolakopoulou, intitolato “Thalassa”, che l’interprete italiano ha cantato . in greco.
La collaborazione di Milva e la successiva amicizia con il compositore greco iniziano in modo divertente: quando la diva italiana chiamò Mikroutsikos per proporgli di lavorare insieme e lui rifiutò, pensando di farsi un nome.
Odysseas Ioannou descrive l’incidente nella biografia del compositore “Thanos e il Piccolo”: “Nel 1992 ebbe luogo il mio primo contatto con Milva, in modo comico. Nel 1972 uscì il disco Milva canta Brecht (Milva canta Brecht). mie mani – la musica dell’omonima rappresentazione di Strehler all’Opéra di Parigi – e sono rimasto colpito. Sono rimasto colpito per un motivo che non ho mai detto a nessuno. Il modo di pronunciare le sillabe era lo stesso che usavo per impostare Brecht alla musica. Le sillabe, le parole e le frasi “vivevano” nel modo in cui le pronunciava. Pensavo fosse un peccato che non avrei mai potuto lavorare con una cantante del genere, con la quale avevo così tanto in comune – ha celebrato, me insignificante – nell’interpretazione espressiva della canzone. Vent’anni dopo il mio “contatto” con Milva, un pomeriggio mi squillò il telefono. Alzo il telefono e sento una voce di donna che mi parla, mescolando inglese, francese e italiano: “Pronto, sono Milva, sono a Vienna, maestro Mikroutsiko…”. Dato che gli scherzi telefonici sono una seconda natura per me, ho pensato che qualcuno stesse rispondendo a uno dei miei scherzi telefonici. Faccio finta di non sentire, cercando di pensare a chi potrebbe essere al telefono. Cade la linea, mi richiama tra dieci minuti. Ancora la stessa cosa: “Maestro Mikroutsiko, io sono Milva, Vienna Intercontinentale…”. Non convinto, cerco di scoprire il burlone. Riattacco ma non ricordo il nome dell’hotel. Penso che se Milva, una su un milione, è davvero Milva, valga la pena esaurire questa piccola possibilità. Trovo il telefono dell’Intercontinental a Vienna, chiamo, dico il mio nome e chiedo di Milva. Sento in inglese “ti collego tra mezzo minuto”. Sono diventato pazzo! (…) Decidemmo di incontrarla ad Amburgo, durante uno dei suoi concerti, nella primavera del 1992. Andammo lì con il mio amico e collaboratore Antonis Zaglakoutis, che parlava correntemente l’italiano. Era la prima volta che la vedevo sul palco, in un posto non ideale, con un quintetto di musicisti, era magica!”
Anni dopo, in occasione di uno dei compleanni della diva italiana, Mikroutsikos le inviò un video per augurarle (…)
Lo sentiamo dire, tra le altre cose: “Sarò sempre grato per la nostra collaborazione. E sarai sempre un passo importante nella mia carriera e nella mia vita. Ti auguro di avvicinarti e raggiungere i cento anni, sempre forte, con salute e felicità. Il Ministro è il vostro direttore d’orchestra.”
Buon ascolto fino alla prossima storia del ritornello
* Maria Souroukidou è una produttrice radiofonica
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