A proposito dell’episodio
Sono stupito dall’attenzione dei media che alcuni casi ricevono. Ad esempio, il servizio alla comunità di Glennis Grace fa notizia, ma non ho letto quasi nulla sul fatto che i criteri di Maastricht sono stati aboliti da tempo.
La Commissione europea ha presentato una proposta per riformare le regole di bilancio. La riforma è il linguaggio “di Bruxelles” per abolire. Chiaramente un’agenzia di marketing politico ha fatto pipì su questo. Il testo inizia con l’aumento del rischio di multe. Sembra rigoroso, ma nessuno dice come o cosa. Le multe diminuiranno.
La descrizione di come dovrebbero essere le nuove regole è estremamente vaga. I paesi della zona euro devono accordarsi rapidamente, in modo che il successore di Maastricht possa entrare in vigore nel 2024.
Chiamami cinico, ma questi sono tutti punti che mi mettono a disagio. Tipico caso di approvazione della legislazione.
Certo, bisogna fare qualcosa con le vecchie regole. Nessuno si è unito. La Francia è scesa al di sotto della norma del deficit del 3% solo tre volte negli ultimi 15 anni. A che servono le regole se nessuno le segue?
Con un’eccezione, i Paesi Bassi. Il nostro rapporto debito/PIL è sceso al di sotto del 60% e abbiamo superato lo standard del disavanzo del 3% solo in tempi di crisi. In confronto, il disavanzo di bilancio medio nei Paesi Bassi è stato dell’1,4% dall’introduzione dell’euro. In Italia la media è del 3,5% e in Francia del 4,0%.
Giorgia Meloni, neopresidente dell’Italia, prende subito il sopravvento. Vuole abbassare le tasse e stanziare 50 miliardi di euro per aumentare le pensioni. La spesa pensionistica in Italia rappresenta già quasi il 16% dell’economia. Questo è il doppio della media OCSE dell’8,2%. Queste cifre estreme non sembrano essere motivo per Meloni di renderle ancora più estreme e quindi di aumentare ulteriormente i disavanzi.
Dovremo fare i conti con l’euro. Dopotutto è lì. Tornare al fiorino non è un’opzione. Ma con questo cambio di regole, la base dell’euro non farà che indebolirsi e con maggiori probabilità finirà nel caos.
Certo, puoi lamentarti della severità delle regole attuali. Confrontalo con un semaforo. A volte ti trovi a un semaforo rosso e ti chiedi quale sia il punto. Ma se non ci atteniamo ad esso, ne consegue il caos. Lo stesso vale per queste semplici regole. Negli ultimi ventiquattro anni siamo sopravvissuti alle varie crisi con grande fatica. Ciò indica che dovresti rendere le regole del budget più rigide, non più flessibili.
Nient’altro che buono per i morti – questo non si applica alle regole di Maastricht. Ma questo dolce successore è probabilmente anche peggio.
Sulla cronaca di Corné van Zeijl
Corné van Zeijl è analista e stratega presso il gestore patrimoniale Actiam e investe anche privatamente. Rispondi via [email protected]. Puoi anche leggere questa rubrica ogni giovedì nel DF.
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