Le famiglie omoparentali italiane sono attualmente minacciate dal governo conservatore di Giorgia Meloni, il cui motto è “Dio, patria e famiglia”. La procura di Padova, in Veneto, nel nord Italia, ha chiesto al tribunale di rettificare il certificato di nascita di 33 bambini, nati dal 2017. Questi certificati menzionano due madri, perché i bambini sono cresciuti da coppie lesbiche. Chiede il magistratoeliminare i nomi delle madri non biologicherapporti il giornale locale Corriere del Veneto. Questo venerdì in Francia vengono organizzate manifestazioni per protestare contro questa decisione.
Perché una simile richiesta?
La Procura di Padova si affida a una circolare governativa inviata all’inizio del 2023. Il presidente del Consiglio italiano e il suo ministro dell’Interno hanno chiesto a tutti i comuni di non registrare più il genitore non biologico di figli di PMA (procreazione medicalmente assistita) o GPA (surrogazione) sui certificati di nascita. In Italia le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono consentite dal 2016. Le coppie dello stesso sesso non possono adottarené ricorrere alla riproduzione assistita o alla maternità surrogata, che sono illegali nel Paese.
Già nel marzo 2023 il comune di Milano aveva reso noto, dopo aver ricevuto un’ordinanza dalla prefettura, che non registrerebbe più le coppie dello stesso sesso, maschi o femmine, sui certificati di nascita. Poi, a Bergamo, il tribunale ha registrato ufficialmente il ritiro del nome della madre non biologica di una bambina di nove mesi. Questo cambiamento si sta gradualmente estendendo al resto d’Italia, soprattutto a Padova.
Quali sono le conseguenze per queste famiglie?
Questa decisione della Procura di Padova ha gravi conseguenze per le madri lesbiche. Rimosse dal certificato di nascita dei loro figli, queste madri perdono tutti i loro diritti genitoriali. Non sono più i tutori legali dei loro figli.. Ciò implica cambiamenti nella vita quotidiana di queste famiglie. Ad esempio, la seconda madre non può andare a prendere il figlio a scuola o viaggiare da sola con lui.
Ci sono anche conseguenze più gravi. Queste madri non riconosciute non possono prendere una decisione medica per il loro bambino nemmeno in caso di emergenza. In caso di morte del coniuge, i bambini sarebbero considerati orfani e potrebbe quindi essere collocato.
Ci sono altri timori per la comunità LGBT+ in Italia?
Prima di diventare presidente del Consiglio, Giorgia Meloni aveva concentrato la sua campagna elettorale sulla sua visione molto tradizionale della famiglia. Aveva gridato forte e chiara la sua opposizione a ciò che lei chiama “Lobby LGBT”. Mercoledì il Parlamento italiano ha lavorato su un disegno di legge di Fratelli d’Italia, il partito di estrema destra del Primo Ministro. Questo testo vuole inasprire le norme che regolano la maternità surrogata, anche per quelli effettuati all’estero. Attualmente la maternità surrogata praticata in Italia può essere sanzionata con una pena fino a due anni di carcere e fino a un milione di euro di multa. Fratelli d’Italia vuole che la maternità surrogata eseguita all’estero sia riconosciuta come reato in Italia.
Quali reazioni a seguito di questa decisione?
Questi ultimi sviluppi stanno suscitando preoccupazione nella comunità LGBT+ in Italia e nel resto d’Europa. La rete EuroCentralAsianLesbian*Community (EL*C) ha pubblicato lunedì 24 luglio una lettera aperta indirizzata a Giorgia Meloni e all’estrema destra italiana. “Sapevamo che stavi usando il concetto di esclusione dalla maternità per ferire noi lesbiche e altri genitori che non rientrano nella tua ristretta definizione”denunciare gli attivisti. “Sappiamo che questo è solo un passo in una spirale infinita contro i diritti delle lesbiche e delle donne in generale”continuano.
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La rete EL*C lancia un appello a proteste in tutta Europa questo fine settimana per i diritti delle lesbiche. L’appello rilanciato in Francia da SOS omofobia. “Abbiamo notato negli ultimi tempi che in Italia si sono moltiplicati gli attacchi alle famiglie omoparentali”, spiega Julia Torlet, responsabile all’interno dell’associazione. Venerdì alle 18 è organizzato un raduno a Parigi davanti all’Ambasciata italiana, ma anche a Marsiglia davanti al Consolato italiano. “È importante dimostrare il nostro sostegno ai nostri vicini italiani, ma anche perché sappiamo bene che l’Italia confina con la Francia ed è membro dell’Unione Europea”spiega Julia Torlet.
Può questo movimento conservatore raggiungere la Francia?
Gli attivisti francesi temono la diffusione di queste idee LGBTfobiche nel resto d’Europa, in particolare in Francia. “Se i paesi vicini cominciano ad adottare misure come questa, sappiamo bene che in Francia non siamo affatto sicuri”sottolinea Julia Torlet di SOS omofobia. “Il minimo cambiamento politico può essere disastroso, prova ne è il rimpasto di pochi giorni fa”, si lamenta. L’attivista cita l’esempio di la nomina di Aurore Bergé al Ministero della Solidarietà e della Famiglia. L’ex deputato degli Yvelines aveva ricevuto, nel 2022, Dora Moutot e Marguerite Stern, due attiviste accusate dalle associazioni LGBT+ della transfobia.
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