L’Università di Harvard sta abbracciando l’intelligenza artificiale generativa nelle aule, introducendo un assistente di apprendimento digitale 24 ore su 24, 7 giorni su 7 chiamato CS50 bot nel suo corso di programmazione. Il chatbot come insegnante dovrebbe aiutare gli studenti a eseguire il debug del codice, fornire feedback sulla progettazione e rispondere a domande individuali su bug e righe di codice sconosciute, afferma. PCMag.
Gli studenti saranno incoraggiati a usarlo dall’inizio del semestre in quanto può supportare il ritmo e lo stile di apprendimento che meglio si adatta a loro individualmente, afferma il professor David J. Malan. Ciò sarà possibile, tra l’altro, perché il bot sarà disponibile 24 ore su 24, a differenza dei veri insegnanti umani.
Questa è una rapida inversione di tendenza nell’anno accademico di questa università, poiché alla fine del semestre dell’autunno 2022, Harvard non aveva una politica per l’uso dell’intelligenza artificiale nel curriculum ufficiale.
Il nuovo approccio all’apprendimento non utilizzerà quindi ChatGPT o GitHub Copilot, che hanno dimostrato di essere molto popolari tra gli sviluppatori, perché come afferma il professor Malan, sono attualmente strumenti “troppo utili”. Al contrario, l’Università ha sviluppato un proprio modello di grande linguaggio che sarà simile ai suddetti chatbot, ma si concentrerà sul guidare gli studenti alle risposte, piuttosto che limitarsi a fornirle.
CS50 è disponibile gratuitamente e studenti non di Harvard sulla piattaforma online edX. Come sottolinea il professor Malan, affinché gli studenti lo usino, è necessario passare attraverso i materiali della piattaforma, e i dettagli sono spiegati sul sito web.
L’adozione dell’intelligenza artificiale in una delle università più famose al mondo, sposta il livello di sviluppo e dà un nuovo contesto all’uso di chatbot come ChatGPT in un ambiente accademico. Dal rilascio del bot ChatGPT lo scorso autunno e dalla sua enorme popolarità e utilizzo, insegnanti e professori di tutto il mondo hanno lottato con i loro studenti per compiti non generati dall’IA.
Di conseguenza, anche gli strumenti per scoprire il lavoro scritto dall’intelligenza artificiale stanno iniziando a essere utilizzati in contesti accademici, ma questi sono quelli che si concentrano più sui compiti testuali che sui linguaggi di programmazione. Il professor Malan afferma che insegnerà agli studenti a pensare in modo critico quando considerano le informazioni che ricevono, siano esse provenienti da persone o software.
In ogni caso, con l’introduzione ufficiale dell’intelligenza artificiale in università, la storia dell’uso della tecnologia prende una piega nuova e alquanto inquietante.
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